
Guida
Consiglio per i fotografi principianti: riserva un budget anche per gli obiettivi
di David Lee
Che si tratti del sole o di una lampada, chiudendo il diaframma è possibile fornire a fonti luminose dei raggi di luce con l'effetto chiamato starburst.
Per creare un effetto starburst sui lampioni, fari o persino sul sole (se dovesse ripresentarsi), è necessario chiudere il diaframma. Quindi, gira il selettore di modalità della fotocamera su A o M (priorità di apertura o manuale) e seleziona un'apertura ridotta (chiusa). Per evitare equivoci: f/4 è un'apertura grande, mentre f/22 una piccola.
Con fonti di luce piccole e forti si hanno maggiori probabilità di creare un effetto starburst che con quelle grandi e deboli. La fiamma di una candela, ad esempio, non è adatta a un primo piano. Da una certa distanza, tuttavia, è possibile ottenere effetti starburst su candele.
L'effetto è particolarmente visibile quando parte della fonte di luce è oscurata. Questo vale soprattutto per fonti di luce forte come il sole. I raggi più chiari si ottengono quando il sole traspare tra i rami o è già parzialmente oscurato dall'orizzonte. In altre parole, all'alba e al tramonto. Se non c'è un ostacolo, esiste un trucchetto: posiziona il sole ai margini dell'immagine, in modo che solo una parte di esso rientri nell'inquadratura.
Con i fari, di solito funziona meglio se sono puntati direttamente verso la telecamera.
Il numero e la lunghezza dei raggi dipendono dalla struttura del diaframma. Prendiamo ad esempio questo obiettivo:
L'obiettivo ha sette lamelle e l'apertura del diaframma forma un ettagono. Produce l'effetto starburst con 14 raggi, perché con un numero dispari di lamelle viene prodotto il doppio dei raggi.
Alcuni obiettivi hanno lamelle arrotondate e quindi un'apertura del diaframma quasi circolare. Questo crea un bell'effetto bokeh, ma non uno starburst. In altre parole: non tutti gli obiettivi creano dei bei raggi di luce. Adesso tocca a te sperimentare!
Nelle foto scattate con un diaframma chiuso, le macchie sull'obiettivo e sul sensore diventano chiaramente visibili. Se (come me) scatti per lo più con diaframmi aperti o semi-aperti, non ti accorgerai nemmeno se il sensore è sporco. Per evitare spiacevoli sorprese, esegui quindi prima degli scatti di prova a casa.
Il mio interesse per il mondo IT e lo scrivere mi hanno portato molto presto a lavorare nel giornalismo tecnologico (2000). Mi interessa come possiamo usare la tecnologia senza essere usati a nostra volta. Fuori dall'ufficio sono un musicista che combina un talento mediocre con un entusiamso eccessivo.