Opinione

Casco integrale Abus HiDrop: non solo per downhiller

Più invecchi, meno dure si fanno le tue ossa – un motivo in più per armarsi di una protezione quanto più completa in sella alla tua mountain bike. Io, ad esempio, oltre alle solite protezioni ho iniziato a usare anche un casco integrale da MTB: l'«HiDrop» di Abus. E per fortuna!

«Da qui in poi si complicano le cose». Flashback dall'estate 2023: durante un giro in e-MTB sul Blauen, catena montuosa del massiccio del Giura, le ginocchia iniziano a tremarmi di paura nel vedere davanti a me un tratto di sentiero difficile, costellato di rocce e radici. Siamo in tre e il mio amico Pascal, che conosce meglio la zona, ci spiega come procedere. Per me è troppo rischioso.

Gli altri due superano il tratto rapidamente e senza grossi problemi, mentre io, senza volerlo, mi ritrovo a terra per ben due volte. Ho paura, sono teso, ho una postura scorretta e rischio di farmi male sul serio. La seconda volta, cado di testa a circa mezzo metro da una roccia frastagliata. Non ci sbatto la faccia per un pelo. «Speed is your friend» – mi torna in mente questa frase che una volta mi ha detto qualcuno mentre mi vedeva vacillare in sella alla mia bici. Nelle discese più impegnative è meglio frenare il meno possibile.

Casco integrale «HiDrop» di Abus

È successo quasi un anno fa, ma mi sembra ancora ieri. Da allora indosso sempre delle protezioni quando vado in mountain bike, ma il classico casco da bicicletta tradizionale protegge solo la testa e non il viso. Una possibile soluzione a questo problema sarebbe quella di non cadere – ci sto ancora lavorando. L'altra opzione è un casco integrale di nome «HiDrop» prodotto da Abus.

Detto anche casco fullface, il casco integrale dispone di una mentoniera che protegge anche il viso. Questi caschi soddisfano standard di sicurezza più severi rispetto ai caschi da bicicletta tradizionali. In genere, chi va in MTB li usa per il downhill, nei bike park e sui sentieri enduro.

Tecnologia

  • Guscio esterno in ABS con anima in EPS ed EPP.
  • Conforme agli standard ASTM F1952, ASTM F2032, EN1078, CPSC, AS/NZ
  • guanciali traspiranti inseribili
  • visiera a strappo: la calotta si stacca in caso di impatto
  • design adatto agli occhiali
Nei tratti più impegnativi come questo, soprattutto se così umidi, mi sento ancora molto insicuro, tanto da dover scendere e proseguire a piedi spingendo la bici.
Nei tratti più impegnativi come questo, soprattutto se così umidi, mi sento ancora molto insicuro, tanto da dover scendere e proseguire a piedi spingendo la bici.
Fonte: Patrick Bardelli
Tratti come questo, invece, non mi spaventano per nulla e sono ideali per me.
Tratti come questo, invece, non mi spaventano per nulla e sono ideali per me.
Fonte: Patrick Bardelli

Che dire del cross-country?

Non sono né un downhiller né un freerider da bike park. Non sono un osso duro insomma, anche perché le mie ossa si sono indebolite negli anni. In genere, la mia disciplina è il cross-country. Pur non essendo fatto per questa disciplina, questo casco integrale funziona anche per il cross-country dopo aver fatto un po' di pratica (considera un peso di 1070 grammi nella taglia M). Per fare un paragone: il «Ravel» di Alpina, che di solito indosso sulla mia bici da corsa, pesa 290 grammi.

E poi c'è anche l'occhialone, perché l'«HiDrop» non è dotato di visiera. La scelta più ovvia è quella di utilizzare un prodotto Abus. Nel mio caso, ho scelto un modello della serie Buteo, che aggiunge 140 grammi al peso del casco. L'occhiale è compatibile con l'«HiDrop», ma anche con i modelli «CliffHanger» e «MoDrop».

Tecnologia

  • Vetro antiappannamento a doppio strato
  • Banda elastica da 40 mm rivestita in silicone antiscivolo
  • Schiuma speciale e strato in pile per un buon comfort di calzata
  • Paranaso rimovibile per una vestibilità comoda e sicura
  • Disponibile con lenti trasparenti, a specchio e colorate
L'Abus «HiDrop» e il «Buteo» sono fatti l'uno per l'altro.
L'Abus «HiDrop» e il «Buteo» sono fatti l'uno per l'altro.
Fonte: Patrick Bardelli

Un'opzione per me

Come già accennato, indossare il casco integrale e gli occhialoni inizialmente è molto strano. Ovviamente, con questo pentolone in testa sudo moltissimo nei tratti in salita, nonostante la pedalata assistita. D'altra parte, la sensazione migliora quando vado nell'altra direzione, cioè in discesa. Mi sento più sicuro e il mio stile di guida migliora, senza diventare imprudente. Come dicevo, l'esperienza negativa della scorsa estate ha lasciato un segno indelebile. Ma ci sono due o tre tratti che supero con più convinzione del solito e questo mi fa sentire bene.

Rimettere l'«HiDrop» sulla mia testa pelata dopo aver fatto una breve pausa per scattare qualche foto, invece, non è una bella sensazione. L'imbottitura umida e fredda dà fastidio a contatto con la pelle. Eppure, dalla seconda o al massimo dalla terza curva, non è più così fastidioso. Tornato a casa, mi sorprende la rapidità con cui si asciuga l'interno del casco. È incredibile.

D'ora in poi andrò in giro solo con questo casco? Non credo. È veramente troppo pesante. Tuttavia, se so che a un certo punto «le cose si complicano», l'«HiDrop» di Abus è un must per me.

Immagine di copertina: Patrick Bardelli

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Da giornalista radiofonico a tester di prodotti e storyteller. Da corridore appassionato a novellino di gravel bike e cultore del fitness con bilancieri e manubri. Chissà dove mi porterà il prossimo viaggio.


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