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Retroscena

«Chi pensa troppo gode meno»: come fare i conti con la tua percezione corporea

Spesso ci critichiamo (troppo) duramente. La sessuologa Dania Schiftan svela quando la propria percezione corporea è più soggetta a pensieri negativi, come questi influenzano la vita sessuale e come si può fare pace con la propria immagine riflessa.

La percezione di te e del tuo corpo determina il modo in cui affronti la vita. E mentre nella vita di tutti i giorni si possono nascondere o mascherare alcune insicurezze e un'immagine corporea negativa, nei momenti più intimi è tutta un'altra storia: siamo letteralmente nudi, vulnerabili. In una conversazione con la terapista sessuale Dania Schiftan, ho voluto scoprire quanto la percezione del nostro corpo influenzi la nostra vita sessuale.

Dania, cos'è l'immagine corporea in psicologia?
Dania Schiftan, sessuologa e psicoterapeuta: L'immagine corporea è l’immagine e l’apparenza del corpo umano che ci formiamo nella mente, e cioè il modo in cui il nostro corpo ci appare. È un'immagine interiore e soggettiva del mio aspetto, di come mi ci sento e di cosa ne penso.

Cosa influenza questa immagine?
Lo sviluppo della nostra immagine corporea è plasmato dalla nostra storia di vita e anche dall'ambiente in cui cresciamo. Collezioniamo esperienze positive e negative con il nostro corpo. Fin dall'infanzia riceviamo commenti su come siamo e memorizziamo queste informazioni. In età adolescenziale e nella prima età adulta, abbiamo le nostre prime esperienze con la fisicità e la sessualità. Vediamo, confrontiamo, percepiamo e poi ci rendiamo conto che andiamo bene o che c'è qualcosa di «sbagliato» in noi.

Può esistere un'immagine corporea sana se il concetto è così fortemente soggettivo?
Si, certo. Un'immagine corporea sana è realistica e, nel migliore dei casi, mi accetto così come sono. Sappiamo, ad esempio, che le persone affette da disturbi alimentari hanno un'immagine del corpo molto irrealistica. Spesso si percepiscono più grandi, più larghe e più grosse di quanto non siano in realtà. E questo non si riferisce solo alle presunte aree problematiche, ma anche alla lunghezza del proprio naso, ad esempio.

Il nostro corpo è il fulcro della sessualità. Quanto è influenzata dalla nostra immagine corporea?
Dipende dalla persona. Chi ha un'immagine negativa di sé, potrebbe farsi troppi pensieri su ciò che pensa l'altra persona. Il mio seno è troppo piccolo, i miei fianchi troppo larghi o il mio naso troppo lungo? Se mi preoccupo costantemente di avere un bell'aspetto o dubito di essere attraente e questo mi frena nei rapporti con gli altri, ciò si ripercuote naturalmente anche sulla mia sessualità e non posso godermela liberamente. Ma ci sono anche delle persone che non vengono assolutamente toccate da questa problematica. Vivono la loro sessualità indipendentemente dalla loro immagine corporea: sentendosi a proprio agio nel loro corpo, possono lasciarsi andare e godere pienamente del piacere di tutti i sensi.

Karolina Grabowska via Pexels
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A rischio di assecondare uno stereotipo: mi sembra che questo argomento tenda a essere più femminile. Esistono davvero differenze tra i sessi per quanto riguarda la percezione di sé?
Sono prevalentemente le donne ad avere questi pensieri e a rimanere più frequentemente bloccate nella loro testa invece di godersi il sesso. Ma ci sono anche uomini che, ad esempio, hanno un rapporto difficile con il proprio pene perché sono ancora erroneamente convinti che le dimensioni siano il criterio decisivo, e sono quindi preoccupati perché pensano che il loro pene sia troppo piccolo. Tuttavia, vale per tutti i sessi: chi pensa troppo, gode meno.

A cosa è dovuto?
Quando abbiamo pensieri negativi come preoccupazioni, dubbi o addirittura paure, il nostro sistema nervoso passa alla modalità attacco-fuga-congelamento. In altre parole, o combattiamo, o fuggiamo o ci blocchiamo. Tuttavia, in questi stati non può essere vissuta una sessualità appagante. Quando si è tesi e non ci si sente a proprio agio nel proprio corpo, è difficile percepire sensazioni piacevoli. Se mi vergogno del mio corpo, è difficile pensare che un'altra persona mi trovi attraente e desiderabile.

Questo conflitto interiore come influisce sulla coppia?
Porta a dei problemi. Durante le mie sedute di terapia, gli uomini mi dicono che fanno costantemente complimenti alle loro partner, dicendo loro quanto sono belle e affermando che le trovano attraenti. L'informazione, però, non viene ricevuta perché non viene sentita. Se non mi piace il mio corpo, mi è difficile immaginare che qualcun altro ne vada pazzo.

In che misura posso cercare di aiutare una persona cara a superare le proprie insicurezze? O, meglio, il mio aiuto è utile? Non si tratta piuttosto di un problema personale che non può essere superato semplicemente con delle belle parole?
È proprio questo il punto. Se non sento di andare bene così come sono, l'altra persona potrà dirmelo mille volte: non ci crederò comunque. Naturalmente, un partner affettuoso o una partner molto sensibile può aiutare a costruire un'immagine corporea positiva – sentirsi dire che si è attraenti e desiderabili di solito ha un effetto positivo sull'autostima –, ma è più importante avere questa consapevolezza da sé. Un'immagine corporea sana e positiva non dipende dal giudizio dell'altra persona. Se mi sento a mio agio nella mia pelle, sono consapevole del fatto che vado bene così come sono.

Ci sono fasi della vita in cui siamo particolarmente vulnerabili a causa della nostra immagine corporea?
La giovinezza è la fase più vulnerabile. In giovane età cerchiamo la nostra identità, stiamo ancora scoprendo chi e come siamo. Allo stesso tempo, non abbiamo altra scelta che confrontarci con l'ambiente circostante in questa fase della vita. Il gruppo dei pari svolge un ruolo importante in questo caso.

In che modo?
In età adolescenziale e nella prima età adulta, abbiamo le nostre prime esperienze con la fisicità e la sessualità. Incontriamo persone nude che non fanno parte della nostra famiglia e veniamo confrontati con le immagini di corpi nei film, in televisione e nelle riviste più importanti. Le ferite emotive che si verificano in questa fase sono particolarmente profonde. Le buone esperienze vissute in prima persona, e non, ci aiutano a sviluppare un'immagine corporea positiva. Naturalmente, nel corso della vita si possono verificare cambiamenti che influenzano la nostra immagine corporea.

Ad esempio?
Esperienze drastiche come malattie o incidenti, ma anche gravidanze e nascite, modificano il nostro corpo e, in determinate circostanze, possono comportare una sorta di shock per la nostra immagine corporea.

Karolina Grabowska via Pexels
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Il movimento della body positivity può aiutarci o dovrebbe piuttosto essere preso con le pinze?
In sostanza, è bene imparare ad amarsi così come si è. Per alcune persone, tuttavia, questo è così utopico che non riescono nemmeno a immaginare di amare il proprio corpo. Raggiungere questo obiettivo le mette sotto pressione. E questo scatena stress. In questo caso, è utile fare un passo indietro e cercare di accettare il proprio corpo in modo neutrale. Questo è più fattibile per molte persone con un'immagine corporea precedentemente negativa.

Diciamo che non sono soddisfatta del mio corpo e che questa sensazione mi limita a letto: cosa posso fare dal punto di vista terapeutico per cambiare questa situazione?
Un primo passo potrebbe essere quello di prendere coscienza dei propri pensieri negativi. Cosa penso esattamente del mio corpo? I miei pensieri negativi riguardano una parte specifica del mio corpo? Perché mi sento così? Quali impressioni della mia infanzia o quali esperienze hanno portato a questa immagine? Quando si trovano le risposte a queste domande, è possibile approfondire la questione. Spesso non rifiutiamo tutto il nostro corpo. Solo quando affrontiamo questo aspetto ci rendiamo conto di ciò che troviamo bello e accettiamo in noi.

C'è un esercizio specifico che puoi consigliarci?
Certo. Guarda allo specchio la parte del corpo con cui vuoi fare amicizia. Presta attenzione ai segnali del tuo corpo: il respiro, la tensione muscolare. Più ti rilassi e respiri con calma quando ti avvicini a un'area percepita come problematica, più è probabile che tu sia amorevole con te e che tu abbia un'esperienza positiva. Mettendoti consapevolmente in questa posizione di accettazione, il cervello può consentire pensieri positivi. Passo dopo passo, impari a pensare in modo diverso riguardo al tuo seno, alla tua pancia o alle tue cosce e un giorno noterai un cambiamento in come ti senti.

  • Guida

    Visita da una sessuologa

    di Natalie Hemengül

Trovi gli altri articoli della serie qui:

  • Guida

    Parliamo di sessualità

    di Natalie Hemengül

Immagine di copertina: Karolina Grabowska via Pexels

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Sono una fanatica estrema di Disney e il mio mondo è tutto rosa e fiori. Venero le serie tv anni '90 e sono devota alle mie sirenette. Se non sto danzando sotto una pioggia di glitter, mi trovi a un pijama party o a incipriarmi il naso. P.s.: con la giusta tecnica puoi conquistarmi. 


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