

Ciabatte: 5 modelli unisex da piscina, spiaggia e città

Non saranno forse le più belle, ma sono sicuramente le più comode: le ciabatte basse e aperte si infilano e sfilano facilmente. Ecco cinque modelli da indossare quest'estate.
Ammettiamolo: le ciabatte da spiaggia non sono propriamente belle, ma trasmettono un senso di spensieratezza estiva come nessun'altra scarpa. Le ciabatte piatte e aperte sono ideali per rilassarsi a bordo acqua o per passeggiare in città quando fa caldo.
Quindi, ciò che manca loro in termini di finezza estetica, lo compensano facilmente con un look comodo e spensierato. Si abbinano perfettamente allo stile streetwear o, nello spirito della «Wrong Shoe Theory», anche ad outfit più chic. Ecco cinque ciabatte unisex che ti faranno passare un'estate all'insegna della comodità e della spensieratezza.
1. Crocs «Mellow»
La sensazione di indossare dei marshmellow ai piedi e l'aspetto minimalista e un po' tozzo, rendono le «Mellow» di Crocs tra le ciabatte più popolari. Il plantare profondo a conchiglia con rimbalzo lento permette ai piedi di affondare e rilassarsi completamente.
2. Adidas «Adilette»
Parlano da sé: in versione standard o aqua, le Adilette sono un classico cult con le quali non puoi sbagliare.
3. Adidas «Adilette 22»
Se preferisci un look più tozzo e un po' futuristico, potresti apprezzare le «Adilette 22». La struttura superficiale della ciabatta ricorda le curve isometriche di una carta topografica.

Fonte: Instagram @dejavufashionshops
4. Oofos «Ooah»
Il plantare brevettato delle «Ooah» di Oofos alleggerisce le articolazioni come ginocchia e caviglie. Sono ideali per aiutare il corpo a recuperare dopo le attività faticose o semplicemente per un'assoluta comodità.
5. Birkenstock «Arizona Eva»
Insieme alle «Boston», le «Arizona» sono probabilmente il modello più apprezzato di Birkenstock. Tuttavia, a causa del sughero e della pelle, queste ciabatte sono adatte solo in misura limitata all'uso in piscina, in spiaggia o in generale a contatto con l'acqua. La versione in schiuma, Eva, si presta proprio in questi casi.


Un entusiasmo sconfinato per le spalline, le Stratocaster e il sashimi, ma pochi nervi per le critiche sul suo dialetto della Svizzera orientale.