Retroscena

I powerbank scadenti dei mercatini: sono davvero buoni?

Aurel Stevens
9.5.2019
Traduzione: Leandra Amato

Ho comprato un powerbank ad un mercatino in Italia. Dovrebbe fornire 22 800 mAh. Da non credere, viste le dimensioni. Diamo uno sguardo dietro le quinte.

Qualche tempo fa, le vacanze in famiglia mi hanno portato in Italia. In occasione di un giorno libero, abbiamo fatto visita a un mercatino. Mentre in Francia ci sono ancora interessanti mercatini delle pulci dove si possono trovare vecchi set di Playmobil e oggetti d'antiquariato, in Italia i mercatini sono a parer mio degradati. Stand dopo stand, prezzi sempre più bassi e stronzate fresche fresche dall'Estremo Oriente.

Per mia moglie è una vera tortura – a causa mia e di nostra figlia. Mia figlia viene magicamente attratta da giocattoli di plastica lampeggianti. Per me è un paradiso dove trovare elettronica a basso costo. Soprattutto cuffie, powerbank e cose del genere, per la quale non mi va di spendere troppo.

La mia metà gira gli occhi, ma ovviamente so quello che faccio: raccogliere materiale per articoli interessanti come questo. Ad esempio, il powerbank, l'argomento qui trattato. Ha le dimensioni del mio pugno. «Probabilmente 2000 mAh circa», penso. Mi sbaglio. Infatti, la scatola dovrebbe offrire ben 22 800 mAh. O almeno così leggo sul retro del case.

So che non può essere. I miei powerbank più grandi forniscono 20 000 mAh, hanno le dimensioni di un libro tascabile e pesano circa 400 grammi. 22 800 mAh in questa dimensione e così leggeri sarebbero una rivoluzione da premio Nobel in ambito energia. Preferirei non comprarlo al mercatino per 12 euro.

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Cosa nasconde davvero?

Il powerbank è scarico. Lo carico e connetto un dispositivo USB per misurare. I dispositivi di misurazione USB sono una lama a doppio taglio. Questi strumenti spesso impediscono al dispositivo di raggiungere la massima potenza possibile. In particolare, rallentano le combinazioni alimentatore/cavo/apparecchi che hanno lo scopo di consentire una ricarica rapida.

Cosa sanno fare bene? Misurare il flusso di energia. Ed è proprio quello che voglio fare qui. Se non 22 800 mAh, quanta energia immagazzinano le celle del powerbank? Purtroppo, occorre un po' di tempo. L'elettronica di ricarica del powerbank è così scadente da essere caricata a 5,14 V con 0,09 ampere. Non 0,9 ampere, bensì 0,09 ampere. Per caricare tutti i 22 800 mAh avrei bisogni di parecchi giorni a questo ritmo.

Tempo di fare un’autopsia

Non ho così tanta pazienza e prendo un cacciavite. Purtroppo il case non ha viti, ma lo strumento mi aiuta a forzare la plastica.

Attenzione: non imitare! Il danneggiamento del case può manomettere le celle agli ioni di litio, che possono prendere fuoco in fretta.

Un po' di elettronica e due celle da 18 650, lunghe 6,5 cm e con un diametro di 18 millimetri. Nei prodotti di consumo, dove è possibile cambiare da soli le batterie, questo formato è «esotico». Nei powerbank, nelle torce e nelle batterie per notebook, invece – dispositivi più difficili da aprire – 18 650 celle sono lo standard del settore. Le batterie Tesla sono costituite da diverse migliaia di queste celle, le quali raggiungono, a seconda del marchio e dell'applicazione, tra 0,8 e 3,5 ampere ore (Ah) a 3,7 volt.

Nel powerbank, due celle sono collegate in parallelo. Quindi il powerbank non ha 22 800 mAh, bensì 2280 mAh – con una buona dose di fortuna. Temo di non saperlo con esattezza. Non aprirò le celle non etichettate. Sarò anche avventuroso, ma non sono un suicida.

Verdetto: non serve

Non ho bisogno di un verdetto. I dati sulle prestazioni del mio powerbank sono semplicemente menzogne. Anche se voglio credere che uno zero sia stato erroneamente sovrastampato. La miserabile potenza di carica rende il powerbank inadatto all’uso quotidiano. Un prodotto spazzatura che non avrebbe mai dovuto lasciare la fabbrica.

Inoltre: le batterie agli ioni di litio sono sensibili e pericolose. Se completamente scariche possono rompersi e sovraccaricate minacciano di esplodere. Viste le disastrose prestazioni, non mi fido dell'elettronica di ricarica, che dovrebbe monitorare la tensione delle celle.

Il marchio CE stampato sopra – che indica la conformità del prodotto alle direttive dell'Unione Europea – sta probabilmente per «China Export».

In breve:

  1. Se qualcosa è troppo bello per essere vero, allora non è vero
  2. Giù le mani dai mercatini se stai cercando qualcosa di serio

Hai mai trovato prodotti falsi? Inviami le foto dell’oggetto in questione e la sua storia. Se ne riceverò abbastanza, metterò insieme gli esemplari peggiori.

Per finire, ecco ancora un consiglio: questo articolo è anche un prodotto di scarto – in realtà sto lavorando su una storia che parla di cavi di ricarica USB: perché cavi diversi ricaricano il mio smartphone a velocità diverse? Segui il mio profilo autore e riceverai un'e-mail al momento opportuno.

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Sono il guru del team dei redattori. Scribacchino 5 giorni su 7 e papà 24 ore su 24. Mi interesso di tecnologia, computer e HiFi. Mi sposto sempre in bicicletta, in qualsiasi condizione meteo e, solitamente, sono di buon umore.

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