

Il Carnevale guarisce ogni male

Da Rio de Janeiro a New Orleans, da Venezia a Santa Cruz de Tenerife e da Bellinzona a Lucerna. Il carnevale viene festeggiato in tutto il mondo, Svizzera inclusa. Ma qual è la sua origine e che significato ha il carnevale per noi?
Le origini del Carnevale sono antichissime. Sin dai tempi dei Babilonesi e dei Romani questa festività veniva celebrata come rito di passaggio dal buio alla luce, dall’inverno all’estate. Era un rito propiziatorio in onore della fertilità e del risveglio della natura. Con l’affermarsi della religione cristiana, questa festa venne bandita in quanto ritenuta pagana. E fu allora che prese il nome di «Carnevale» o «Fastnacht» – due termini diversi nella forma, ma molto vicini dal punto di vista etimologico. Il primo, dall’alto-tedesco antico «fasten» (digiunare), significa letteralmente la notte prima del digiuno; mentre il secondo, dal latino «carnem levare» (eliminare la carne), allude all’ultimo banchetto che si teneva prima dei quaranta giorni di digiuno della Quaresima, il giorno del «Mardi Gras» per l’esattezza, prima del Mercoledì delle Ceneri.
Ma che significato ha il Carnevale in Svizzera?
Spesso definita come la «fünfte Jahreszeit» (la quinta stagione), il Carnevale o Fastnacht in Svizzera era la festa in cui si poteva consumare tutto ciò che veniva «vietato» durante la Quaresima: carne, grasso, uova, alcol e sesso. Nel medioevo, in Svizzera il digiuno veniva praticato con rigore e il popolo, oltre a dover consumare le scorte, voleva godersi il tempo prima del grande digiuno.
Allora perché ci si maschera? Pur essendo una festa legata alla tradizione cristiana, il Carnevale non venne mai accettato dalla chiesa. Veniva considerata una festa pagana, per non dire diabolica, in cui regnava la figura del folle. In segno di protesta ai tempi ci si travestiva soprattutto da diavoli, animali selvaggi e uomini fuori di senno. E oggi? Oggi come allora, il carnevale continua a essere una baraonda di follia e divertimento dove ognuno può indossare la maschera che vuole. Le manifestazioni sono molteplici, sia in Svizzera interna che in Ticino. Ecco le più importanti, da non perdere da questa settimana in avanti.
I carnevali più importanti in Ticino
Bellinzona – Il Rabadan28 febbraio – 5 marzo
È uno dei più importanti carnevali a livello Svizzero. La tradizione del Rabadan risale al 1862. Da allora ogni anno all’interno delle mura medievali del centro di Bellinzona i vicoli si riempiono di gente mascherata. Da non perdere il corteo delle Guggen del sabato e il Grande Corteo Mascherato della domenica.
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Chiasso – La Repubblica di Nebiopoli28 febbraio – 5 marzo
È il più importante rito romano che si svolge nel Sottoceneri e si caratterizza per l’assenza di un Re: durante i giorni di carnevale, Chiasso viene infatti governata dal Primo ministro che la trasforma in Libera Repubblica di Nebiopoli. Durante tutta la settimana le vie del centro pullulano di gruppi mascherati e Guggen. La festa culmina il martedì grasso con il corteo mascherato di Nebiopoli.
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Locarno – La Stracionada1 – 2 marzo
È l’appuntamento del venerdì sera a cui nessuno può mancare: la città vecchia viene letteralmente invasa da maschere, tendoni, Guggen, musica e divertimento a non finire fino alle prime ore dell’alba.
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Biasca – Re Noregna6 – 10 marzo
È il primo dei carnevali ambrosiani in Ticino che chiudono ufficialmente le serate festose e chiassose trascorse in maschera. Il corteo del Re Naregna si svolge il sabato pomeriggio e si snoda attraverso un percorso cittadino. Oltre ai carri sono presenti anche parecchie Guggen provenienti da tutta la Svizzera.
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Tesserete – Or Penagin7 – 9 marzo
La festa inizia giovedì sera con la consegna delle chiavi a Sua Maestà, come sempre accompagnato dal primo ministro Porta Penagia, e con il concerto delle Guggen. I festeggiamenti continuano sabato con il tradizionale pranzo a base di risotto e luganighe, il corteo di sua Maestà Or Penagin e l’assalto al palo della cuccagna.
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Brissago – Re Pitoc7 – 10 marzo
Sono giorni di festa e allegria per il popolo e i sudditi di Re Pitoc e Regina Pitochina in quel di Brissago. Il villaggio viene ufficialmente inaugurato giovedì sera con la consegna delle chiavi e l’inizio dei bagordi – quest’anno in tema Viva México.
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E tu da cosa ti mascheri?
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Evviva il carnevale!


Essendo figlia di tre culture contrastanti le lingue sono la mia passione da sempre. Tanto da parlarne sette. Ma quando si tratta di tradurre, rimango fedele a una sola: l’italiano. È la mia lingua del cuore, quella che parlo ai miei figli, che mi fa ridere sonoramente e mi fa sentire a casa. Mi piace seguirne l’evoluzione, mi piace usarla con precisione e creatività. A parte questo, la mia vita a Zurigo è una corsa continua, perciò vado in bici. Appena posso, stacco e parto alla scoperta di luoghi insoliti e poco battuti, insieme alla mia super family e al nostro super furgone.