Retroscena

Micro LED vs. OLED: chi vincerà?

Luca Fontana
24.9.2018
Traduzione: Leandra Amato

Micro LED è il futuro delle tecnologie dello schermo. È innegabile, soprattutto se produttori come Samsung o addirittura LG, il pioniere degli OLED, investono milioni per lo sviluppo di questa tecnologia. Tuttavia, non ne sono davvero convinto e oso fare un pronostico.

OLED, la tecnologia di immagini che utilizza pixel autoluminosi, sembra essere l'argomento dominante nell'industria dei TV. Probabilmente perché offre la migliore qualità di immagine attualmente disponibile. LG Display, azienda affiliata di LG, detiene il monopolio degli OLED e fornisce tutti i produttori di televisori OLED.

All'inizio dell'anno, tuttavia, Samsung ha fatto rizzare gli orecchi alla concorrenza presentando «The Wall», un televisore micro LED da 146 pollici, in occasione del CES 2018. Obiettivo dichiarato: rimpiazzare l’OLED. Mezzo anno dopo, LG ha presentato la risposta alla IFA 2018: un televisore micro LED da 175 pollici.

Una battaglia a chi ce l’ha più grosso…il televisore.

Per gli osservatori, tuttavia, questa non è stata solo una frecciata alla concorrenza, ma forse anche un'ammissione che l'OLED, in precedenza pubblicizzato come il massimo, non è la tecnologia display più avanzata.

Ci poniamo allora una domanda: il micro LED supererà l’OLED?

Ecco i micro LED e perché sono buoni

Micro LED è teoricamente come l’OLED – semplicemente senza il materiale organico. Spesso confuso con «biologico» o «naturale», il termine «organico» negli OLED ha un altro significato. In chimica, tuttavia, la parola inglese «organico» significa che contiene carbonio. Gli OLED utilizzano quindi composti basati su molecole di carbonio. I micro LED, invece, si basano su nitruro di gallio, un materiale sintetico.

I micro LED possono essere molto più piccoli dei LED convenzionali, ma, a parte questo, funzionano per lo più allo stesso modo. Vale a dire: ogni pixel è costituito da tre sub-pixel, uno rosso, uno verde e uno blu. La luminosità di ogni sub-pixel determina il colore del pixel. E come per gli OLED, i micro LED non hanno bisogno di retroilluminazione, perché producono già la loro luminosità.

Micro LED dovrebbe quindi offrire tutti i vantaggi della tecnologia OLED, soprattutto i perfetti valori di nero, senza averne gli svantaggi. Infatti, la tecnologia OLED è accusata di due cose in particolare:

  1. i pixel morti e l’immagine fantasma (residui d'immagine)
  2. una durata di vita più breve rispetto ai LED sintetici
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La tecnologia micro LED non conosce questi problemi. Inoltre, i LED sintetici sono molto più luminosi degli OLED: mentre i televisori OLED gestiscono circa 1000 nit (unità di misura della luminanza), i LED sintetici trionfano con 2000 nit. Questo è particolarmente utile quando si guarda la televisione in stanze inondate di luce.

Ma la forte luminosità ha anche degli inconvenienti. Infatti, i colori hanno la tendenza a sbiadire quando brillano troppo, un problema fin troppo familiare ai proiettori. I sostenitori LCD dicono che è tutta una questione di configurazione.

Quando sbarcheranno i micro LED nei nostri salotti?

Non si sa ancora quando i micro LED faranno il loro ingresso nel mondo dell’home cinema. Samsung parla di un’attesa da uno a nove anni, una stima che non dice nulla. Se dovessi pronunciarmi, allora la mia stima sarebbe più vicina a nove che a uno, perché la tecnologia non è abbastanza matura per diventare rilevante a breve termine – almeno per l'home cinema.

Ciò è dovuto alla struttura modulare dei pannelli micro LED: non è ancora possibile collocare tutti i micro LED su un unico pannello posteriore (backpanel). Attualmente, il pannello è infatti costituito da diversi moduli singoli. I rapporti del CES 2018 menzionano spesso connessioni irritanti e visibili tra i singoli moduli. E questo, proprio quando gli oggetti in movimento saltano da un modulo all'altro.

Numerosi moduli micro LED come questi sono assemblati per formare uno schermo, qui per un Onyx Cinema LED
Numerosi moduli micro LED come questi sono assemblati per formare uno schermo, qui per un Onyx Cinema LED

L'architettura modulare è ideale per gli schermi LED particolarmente grandi. Sono più facili da mantenere, ad esempio se un micro LED si rompe, deve essere sostituito solo il suo modulo e non l'intero schermo – e le connessioni si vedono appena a grande distanza.

I luoghi possibili dove poter utilizzare la tecnologia micro LED sono stadi sportivi, public viewing, centri commerciali – o anche cinema. Samsung è già attiva con «Onyx Cinema LED», che in Svizzera si può vedere solo nella sala 5 dell'Arena Cinema nel centro commerciale Sihlcity. Io e il produttore video Manuel Wenk ci siamo andati la scorsa estate e abbiamo dato un'occhiata dietro le quinte.

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Abbiamo notato soprattutto l'ottima resa cromatica. Non c'è da stupirsi: Samsung mira a raggiungere il 120 percento di copertura dello spazio colore del DCI-P3 con i suoi micro LED. Vorrei spiegare brevemente questo punto.

Gli spazi cromatici definiscono la percentuale di colori visibili dall’occhio umano. Diverse sorgenti di buona o meno buona qualità, come Blu-Ray o Ultra HD Blu-Ray, coprono spazi di colore diversi. Lo standard DCI-P3 copre circa il 45% dello spettro visibile per l’occhio umano e il contenuto HDR circa il 90% dello standard DCI-P3. Secondo il produttore, gli OLED potrebbero coprire quasi il 100% dello standard DCI-P3, se esistesse un contenuto adatto. Ma questo verrebbe già superato dai micro LED, che coprono il 120% dello spazio cromatico.

 Visualizzazione degli spazi cromatici più comuni, incluso DCI-P3
Visualizzazione degli spazi cromatici più comuni, incluso DCI-P3
Fonte: Tested.com

Occorre aspettare qualche anno prima di poter guardare dei contenuti con una copertura talmente elevata dello spazio cromatico. Abbiamo tempo. La tecnologia micro LED è solo agli inizi.

LG su una corda, Apple e Sony in piena emancipazione

Samsung non è la sola a pensare al futuro. All'IFA 2018, il portavoce di LG ha confermato che l'azienda ha avviato diversi progetti per lo sviluppo della tecnologia micro LED. Tuttavia, si attende una comunicazione ufficiale da parte di LG.

LG si lancia in un’impresa pericolosa. È ragionevole che voglia assicurarsi quote in questo segmento di mercato giovane e promettente. Si tratta di non perdere il treno, anche se Samsung sembra essere più avanzata in tema. D'altra parte, il gruppo coreano rischia di mettere in pericolo la sua posizione di leader nel mercato OLED. Non sappiamo ancora quale di queste tecnologie sarà la migliore e si imporrà sul mercato.

Ma attenzione: i produttori sudcoreani non sono soli sul mercato. Anche Sony e Apple hanno già investito molti milioni per sviluppare la tecnologia micro LED.

Sony chiama la sua tecnologia micro LED «CLEDIS»
Sony chiama la sua tecnologia micro LED «CLEDIS»

Apple sta apparentemente cercando di inserire la tecnologia nel proprio Apple Watch. Non sarebbe la prima volta che il colosso californiano testa una nuova tecnologia di schermo nel suo smartwatch: nel 2014, il primo prodotto Apple con display AMOLED è stato uno smartwatch, seguito tre anni dopo dall'iPhone X. Con questo Apple vuole più indipendenza, perché al momento riceve i display AMOLED da Samsung. Anche Sony potrebbe avere simili motivi, perché riceve i display dei televisori da LG. Quest'ultima aveva già mostrato un pannello modulare micro LED nel 2016 all’ISE 2018, seguito da un modello da 120 pollici che costava 500’000 franchi.

L'ambizione di tutti sembra chiara: la tecnologia micro LED dovrebbe essere pronta per il mercato entro il prossimo decennio.

La tecnologia c’è, ma non è ancora pronta

Samsung ci ha già fatto intravedere il futuro con «The Wall», presentato a gennaio 2018. Il marchio vuole farci sapere che può costruire uno schermo simile, con tali prestazioni e che è anche bello da vedere. Ironia della sorte, tuttavia, la sfida non è quella di rendere gli schermi micro LED più grandi possibile – come suggerito all’inizio di questo articolo – ma piuttosto renderli più piccoli possibile. Ciò è dovuto all'architettura modulare, che favorisce schermi grandi.

La difficoltà della produzione risiede nella densità dei pixel: minore è la dimensione dello schermo, minore è lo spazio disponibile per i pixel, che sono inoltre costituiti da tre sub-pixel. Ogni sub-pixel deve essere prodotto e calibrato individualmente. Per Apple, lo sviluppo è stato così complesso che il progetto è stato abbandonato un anno fa. Solo alla fine del 2017 i californiani sono riusciti a fare un passo avanti.

Resta da vedere se micro LED sarà mai rilevante per il mercato dell'home cinema. Lo sviluppo di questo segmento richiederà anni – anni in cui LG, pioniere degli OLED, continuerà anche la sua ricerca sui LED organici e a migliorare la sua tecnologia. Inoltre, la produzione di micro LED sintetici sembra essere molto più complessa di quella degli OLED. Questo avrà forti ripercussioni sul prezzo della nuova tecnologia.

Conclusione e pronostico: i micro LED arriveranno, ma non per l’home cinema

Nello stato attuale delle cose, la tecnologia micro LED è progettata per grandi schermi. D’altro canto: fino a quando non sarà possibile creare uno schermo micro LED senza spezzettature, o almeno senza connessioni visibili, la tecnologia non potrà affermarsi nel mercato dell'home cinema. Ecco una cosa di cui sono sicuro.

Per me, i micro LED rappresentano una tecnologia molto interessante, ma semplicemente non adatta all’uso domestico. Con questo faccio un pronostico abbastanza azzardato (forse troppo?). Mi piacerebbe guardare indietro a questo articolo tra cinque o dieci anni e vedere se avevo ragione o no.

I micro LED riusciranno davvero a rimpiazzare l’OLED? Ne dubito.

Adesso voglio sapere la tua opinione in merito!

MicroLED vs. OLED

Il futuro degli OLED è minacciato dall'arrivo dei micro LED?

  • Certo. I micro LED sono migliori.
    57%
  • Mai: l'OLED è migliore!
    31%
  • Non capisco. I QLED sono comunque migliori
    12%

Il concorso è terminato.

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La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot». 

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