Dietro le quinte

«Senza Giulia non va»

Patrick McEvily
20.3.2019
Traduzione: Leandra Amato
Immagini: Thomas Kunz

Una caratteristica inconfondibile: le nostre campagne. In questi giorni, manifesti, banner e spot possono essere visti ovunque negli spazi pubblici, nei browser o in televisione. Inoltre, questo mese ha visto anche il lancio di un nuovo spot televisivo Galaxus. È ora di porre alcune domande al Creative Director Flurin Spring.

In parole povere: cosa deve pensare il pubblico dell’attuale campagna di digitec?
Flurin Spring, Creative Director: digitec offre una piattaforma aperta dove i clienti possono aiutarsi a vicenda per trovare il prodotto giusto. Il fatto che mostriamo valutazioni e opinioni sincere dei clienti non abbellite rende digitec credibile come marchio e rafforza la fedeltà dei clienti.

Chi partecipa alla realizzazione della campagna?
Il lavoro principale si svolge in un team interdisciplinare, che di solito è composto da due o tre Graphic Designer e Digital Media Designer del Creation Team interno, da un Project Manager del Brand Management e da rappresentanti del Digital Marketing. A seconda della campagna, possono essere coinvolti anche i nostri fotografi interni e redattori esterni. Produciamo gli spot televisivi in stretta collaborazione con l’azienda di produzione PlanB. Io, Martin Walthert (CMO) e i Brand Manager accompagniamo da vicino i progetti.

Come si svolge il lavoro: dall'idea alla realizzazione?
Molto vario. Le idee a volte ci vengono in mente improvvisamente. In altri casi, disponiamo di linee guida concrete sul messaggio centrale e sul contenuto della campagna. Lo sviluppo di un concetto che funziona può essere un processo lungo ed estenuante.

Con le campagne esistenti, come la campagna della Community di digitec, mettiamo sempre in discussione l'impostazione esistente, basata su valutazioni e feedback, e affiniamo le singole applicazioni. Per l'ondata attuale, ad esempio, abbiamo adattato la diffusione online e posto maggiormente l'accento sulle misure di accompagnamento, come i contributi redazionali.

Gran parte del lavoro consiste nella concezione dei singoli soggetti (per la campagna della Community, è stato dedicato molto lavoro alla selezione delle giuste valutazioni) e poi, soprattutto, nella produzione di tutti i mezzi pubblicitari ottimizzati per i vari canali.

Quali sono le vostre fonti di ispirazione?
Ce n'è una sola: Giulia, in cucina al 5° piano. Il resto è duro lavoro.

Qual è stata la lezione più importante dell'ultima campagna?
Non riesco a pensare a niente di specifico. Ma quello che impariamo ogni volta: la chiave per una buona campagna è un messaggio chiaro e semplice e l'attenzione ai contenuti. Se si vuole dire troppo, la campagna si indebolisce.

Come fai a rimanere un pirata per lungo tempo e a sorprendere sempre?
Ignorando o minando deliberatamente le norme esistenti.

Quale campagna di un'altra azienda ti ha personalmente colpito?
Mi ha fatto sorridere l'ultima (non l'attuale) campagna Lovelife dell’Aiuto Aids Svizzero: salsiccia, acquario, fori nel metallo.

Prospettiva: cosa farai con la prossima campagna Galaxus?
Finora, le campagne Galaxus si sono basate principalmente sulla notorietà e lo sviluppo del marchio. A lungo termine, dei buoni valori del marchio portano ad una maggiore fedeltà da parte della clientela e quindi ad un aumento delle vendite. Le misure adottate finora hanno portato negli ultimi anni ad un aumento della notorietà del marchio di oltre l'80%. Con la prossima campagna Galaxus, che sarà lanciata a maggio, vogliamo fare un leggero cambiamento: dalla pura immagine del marchio a una maggiore competenza nell’assortimento. Sono curioso di vedere come andrà.

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Nel magazzino di Wohlen, nelle filiali o nel reparto finanziario: come springer nella giungla di Digitec Galaxus, salto da liana a liana alla ricerca di storie interessanti.

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