Piccola domanda: sei ancora reale o sei già il tuo avatar?

Laura Scholz

29.3.2023

Traduzione: Nerea Buttacavoli

«Choose your fighter», si dice nei giochi. Se non lo sapessi, penserei che stiamo mettendo insieme il nostro personaggio di gioco anche nella vita reale.

Il 28 marzo, un Metaverso ha aperto per la seconda volta le sue porte programmate per una Fashion Week in Decentraland, con tanto di «sfilate, after-party, esperienze coinvolgenti, shopping e molto altro». In altre parole: tutto ciò che il cuore consumista della moda desidera. Solo virtualmente – niente di tutto ciò è reale o tangibile. Non si percepisce al tatto nessuna delle creazioni di Adidas, DKNY, Coach o Diesel, nessuna delle bevande delle innumerevoli feste rinfresca effettivamente la gola. È un peccato, ma sembra essere il nostro futuro. L'intelligenza artificiale, in tutte le sue forme e sfaccettature, si sta inesorabilmente riversando nella nostra vita quotidiana e le realtà alternative ne stanno lentamente diventando i palcoscenici principali. E noi cosa facciamo? Partecipiamo. A poco a poco anche esteticamente.

In quarta nel matrix della moda

Alcuni parlano di «moda dei cartoni animati» o di «moda dei fumetti», altri si limitano a scuotere la testa increduli. Io penso che il mondo della moda ci stia segretamente trasformando nei nostri stessi avatar.

Probabilmente hai già visto qua e là gli stivali rossi oversize del collettivo di artisti Mschf con il nome appropriato di «Big Red Boots». Quello che a prima vista potrebbe essere scambiato per un meme photoshoppato o per una creazione dell'IA, in realtà è una vera scarpa di gomma gigante che costa 350 dollari ed è attualmente esaurita ovunque.

Quindi, ciò che per me apparteneva ai giochi per computer o alle serie anime, ora si muove nel mondo reale in molti luoghi. Ironia della sorte, con la pretesa di sfuggirgli. «Cartoonishness is an abstraction that frees us from the constraints of reality», alletta Mschf. La vita in questi scarponi è davvero così libera? Ne dubito.

Forse il modello «Marios Boots» di Red Wing Shoes sarebbe più adatto alla mia fuga dalla realtà. Sì, proprio quel Mario in salopette che si è guadagnato la qualifica di «super» saltando nei tubi e raccogliendo funghi e che, dopo innumerevoli avventure videoludiche, ad aprile arriverà al cinema con un film tutto suo. Sebbene le sue scarpe stringate marroni, tra tutte le cose, mi fossero sembrate completamente irrilevanti fino ad ora, ora possono essere ammirate come scarpe reali nel Nintendo Shop di New York. Al momento sono un pezzo unico che non è in vendita – ma non si sa mai.

E come se non bastasse, marchi come Loewe e A.W.A.K.E Mode permettono di trasformarsi esteticamente sempre di più nel proprio alter ego virtuale.

Banale? Divertente? O in qualche modo inquietante? Vengono in mente film di fantascienza come «Matrix» o «Don't Worry Darling» e i flemmatici omini di «Wall-E» nel loro mondo alternativo completamente digitalizzato, e il modo in cui fissano gli schermi senza mai alzare un dito, né tantomeno comunicare direttamente tra loro.

Ci vorrà ancora qualche decennio prima che questo diventi la nostra realtà. E probabilmente le scarpe da cartone animato e i look in stile Playmobil vanno presi semplicemente con umorismo e non sono affatto così minacciosi come sto insinuando. Ma se un giorno un piccolo robot dovesse passarti davanti mentre ripulisce il pianeta, non puoi dire che non ti avevo avvertito.

Laura Scholz

Senior Editor

Laura.Scholz@digitecgalaxus.ch

Sempre pronta per ascoltare buona musica, fare viaggi memorabili e brindare in compagnia.

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