Test del prodotto

Test del Sony Xperia 1: un messaggio chiaro, un percorso chiaro

Dominik Bärlocher
23.8.2019
Traduzione: Leandra Amato
Collaborazione: Stephanie Tresch

Sony ci riprova. Con il Sony Xperia 1, l'azienda presenta uno smartphone che ha molto da offrire, ma che non ha ancora raggiunto la linea del traguardo. Eppure, la direzione è quella giusta.

Il Sony Xperia 1 è buono. Non è perfetto. Ma è buono. Ed è uno smartphone di cui Sony può essere orgogliosa. L’azienda mostra finalmente le sue carte e dichiara al mondo intero come immagina uno smartphone. Per dare un senso a questa recensione, devo tornare un po' indietro, guardare al passato e spiegare la situazione che ha dato origine all'Xperia 1.

Sony Xperia 1 (128 GB, Nero, 6.50", Doppia SIM Ibrida, 12 Mpx, 4G)
Smartphone

Sony Xperia 1

128 GB, Nero, 6.50", Doppia SIM Ibrida, 12 Mpx, 4G

Ma prima di tutto una cosa bisogna dirla: quando si tratta del consumo dei media o di una fotocamera dall'appeal professionale, l’Xperia 1 non ha rivali.

Il flashback della gloria perduta

Molte lune fa, Sony era il marchio di smartphone che cercavi quando volevi una buona macchina fotografica integrata nel telefono. Le altre marche sono arrivate dopo. Google, ad esempio, è in pole position quando si tratta di intelligenza artificiale (IA) nella fotocamera. Gli smartphone Pixel sono ora in grado di scattare con un solo obiettivo foto che per altri dispositivi con tre obiettivi sarebbero impossibili da immortalare. Huawei scatta foto della luna simili a quelle scattate dai telescopi. E Sony? Probabilmente ha perso la bussola da qualche parte negli ultimi tempi, saltando uno o due round di innovazioni.

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Il risultato: la divisione mobile di Sony è l'unica in rosso. I numeri sono ben lungi dall'essere uno zero rosso e Sony sta perdendo soldi. Una fusione tra le divisioni musica, cinema e entertainment con la divisione mobile dovrebbe presto portare sollievo e innovazione. Finalmente anche Sony Mobile può accedere agli sviluppi della divisione Fotografia e Video. Ciò significa: CineAlta per i film maker e Alpha per i fotografi.

Il primo passo di questa fusione è il Sony Xperia 1, un telefono su cui Sony ripone indubbiamente grandi speranze. Si tratta di un cellulare make-or-break («o la va o la spacca»), con tanta tecnologia non testata proveniente da divisioni che finora hanno promosso sviluppi nel settore senza pensare al mobile. È rischioso.

Ma il rischio ripaga.

L'Xperia 1 e i suoi strani pulsanti

L'innovazione e il rischio iniziano con la progettazione dell'hardware. Il Sony Xperia 1 è lungo. Molto lungo. Ma non è largo: con un rapporto proporzionale dello schermo di 21:9, l'Xperia 1 appare leggermente deformato.

Tutti i pulsanti si trovano sul lato destro, in modo che i destrorsi possano raggiungerli tutti comodamente con il pollice. Lo scanner di impronte digitali si trova tra il pulsante del volume e il pulsante di accensione. Più in basso si trova il pulsante dedicato alla fotocamera. Stranamente, con lo scanner di impronte digitali puoi sbloccare il telefono e attivare lo schermo, ma non puoi spegnerlo. Per questo hai bisogno del pulsante di accensione a parte. Perché? È perfettamente possibile integrare lo scanner nel pulsante di accensione. Molti altri telefoni lo fanno, Sony stessa l’ha già fatto.

I pulsanti laterali sono stranamente distanziati
I pulsanti laterali sono stranamente distanziati

La presenza del pulsante a parte indica sicuramente l’approccio innovativo dello smartphone, che può piacere – ma anche no. Pertanto dedicherò il resto della recensione agli aspetti principali del telefono: produzione e consumo dei media.

Lo schermo: 4K, ma non troppo

Lo schermo è chiaramente il punto di forza del telefono per un uso non professionale.

Ma, se da un lato presenta dimensioni superiori alla media con una diagonale dello schermo da 6,5 pollici, dall’altro, con una risoluzione di 1644x3840 pixel, il cellulare non rientra per un pelo nel range dei 4K da 2160x3840 pixel. L’Xperia 1 avrebbe dovuto essere probabilmente più largo per consentire a Sony di fare il suo debutto nel 4K. Tuttavia, questa densità di 643 pixel per pollice (ppi) rende la tua immagine sullo schermo Amoled non solo bella, ma addirittura spettacolare. I video su YouTube hanno un aspetto nitido ed è chiaro ormai perché il 4K è il gold standard per quanto riguarda la risoluzione dello schermo nonché il motivo per cui i produttori di smartphone lo desiderano. Perché è anche quello che desideri tu. Forse non lo sai ancora, ma credimi: all’epoca neppure io lo sapevo e ora sono lì che mi guardo altri telefoni e penso «quanto sarebbe meglio un 4K» (anche se l'Xperia 1 non ha proprio uno schermo 4K).

La quasi risoluzione in 4K è resa possibile anche dagli altoparlanti integrati: quasi tutti i video risuonano nella stanza con una voce narrante morbida e allo stesso tempo ricca di intensità. I brani dispongono di suoni bassi, alti e medi. Il suono del Sony Xperia 1 è sempre equilibrato, privo di interferenze e rumori; è uno smartphone su cui ho guardato i video perché lo volevo davvero e non solo perché non avevo un TV o un PC a portata di mano in quel momento.

Scomparso il connettore jack da 3,5 mm. Perché?

Se lavori professionalmente con le telecamere, come me e la produttrice video Stephanie Tresch, rimarrai impressionato dall’Xperia 1, ma ti ritroverai anche con tanti punti interrogativi. Per quanto riguarda l'hardware la domanda è soprattutto una: perché non c'è più il jack da 3,5 mm? Per il consumo quotidiano di musica non è un grosso problema, ma quando si girano dei film, il microfono integrato nello smartphone non è sufficiente. Esistono tantissimi tipi di microfoni esterni. Noi utilizziamo prodotti Rode, ma anche Sony produce i suoi microfoni, che siano i microfoni t-bone o i microfoni shotgun.

Tutti inutili, a quanto pare.

Dov'è il jack per le cuffie?
Dov'è il jack per le cuffie?

Sony, se vuoi che accettiamo di poter girare video in altissima qualità con l'Xperia 1 e allo stesso tempo di dover rinunciare al jack da 3,5 mm, allora devi darci molto di più. A me e a Stephanie vengono subito in mente tre opzioni.

  1. Microfono Bluetooth decente o una soluzione Bluetooth decente
  2. Dongle che funzioni anche con i microfoni
  3. Un jack da 3,5 mm

Altrimenti l'Xperia 1 si limiterà a essere un dispositivo con cui filmare B-roll, cioè filmati che salviamo sotto la voce «da consegnare più tardi» e che usiamo solo quando non abbiamo nient'altro da mostrare.

Peccato, perché l'Xperia 1 avrebbe tutte le carte in regola per offrire una buona apparecchiatura video. C’è un aspetto, tuttavia, emerso dal lavoro di Stephanie che va a favore del cellulare: i filmati dell’Xperia 1 sono in formato 21:9, ma Youtube e la maggior parte degli schermi visualizzano i contenuti in 16:9. In altre parole, a sinistra e a destra rimane ancora qualche immagine. Si tratta del footage, un filmato che può essere usato in post-produzione come fake pan, come finta tracciatura. Può apparire come qualcosa di trascurabile o poco utile, ma può trasformare un video da mediocre a buono. È sempre più facile tagliare i footage piuttosto che aggiungerli.

CineAlta: una modalità professionale degna di questo nome

L'applicazione normale della fotocamera ti permette di ottenere delle belle immagini. Certo, non vinceranno mai un premio o cose simili, ma le foto scattate risultano nitidissime. Eppure, per i professionisti la fotocamera è lungi dall’essere una macchina fotografica con la M maiuscola. Ciò non è dovuto all'hardware, bensì al software, limitato allo stretto necessario e che spinge per andare oltre la media solida. Niente che non possa tuttavia essere risolto con un aggiornamento del software. Se si vuole infatti che la fotocamera risulti interessante agli occhi dei professionisti, allora deve essere in grado di registrare file RAW. Io e Stephanie speriamo nell'aggiornamento, perché si tratta di un’applicazione su cui abbiamo grandi aspettative. Sony la vende integrata nel sistema operativo, ma senza farla passare per quella che è, chiamandola solo «Cinema Pro». Dai, Sony, scrivilo in grande sulla schermata iniziale dello smartphone. Una parola soltanto: CineAlta.

Cinema Pro è infatti l'app che utilizza la tecnologia della gamma di telecamere professionali di Sony CineAlta. Per imparare a utilizzare l’app ci vuole un po’ di tempo, ma ti assicuro che ne vale la pena. Non preoccuparti, la normale applicazione della fotocamera permette anche di girare video, ma nei limiti previsti dall'IA integrata. Nell'app CineAlta puoi effettuare invece tutte le impostazioni che trasformano il tuo video da «Sì sì, è un video» in dati utilizzabili a livello professionale. In 10 bit però, non in 4K/60FPS. È possibile impostare la temperatura di colore in base ai preset; qui c'è poco da discutere. Con lo shutter speed la cosa si fa più interessante. Troviamo strani preset: sono gli stessi usati nelle fotocamere CineAlta? Noi filmiamo i nostri video con una Sony a7s ii o una Sony a7iii, dove sono presenti shutter speed della normale macchina fotografica. Ma con CineAlta gli shutter speed sono pari a 172,8 e simili. Certo, possiamo lavorarci, ma l'origine dei numeri ci lascia molto perplessi.

Shutter speed singolari
Shutter speed singolari

Proprio perché di solito lavoriamo con shutter speed per noi normali, dobbiamo stare attenti a dove utilizziamo i footage di Xperia 1. In post-produzione può verificarsi (raramente) una leggera distorsione della velocità delle riprese.

Il controllo manuale della messa a fuoco, invece, è stato risolto brillantemente. Non solo l'Hitbox (il campo di contatto su cui lo schermo riconosce la punta del tuo dito come messa a fuoco) è abbastanza grande, ma grazie al pulsante della fotocamera puoi tenere il telefono comodamente nella mano destra. Ecco perché anche la regolazione della messa a fuoco si trova a destra. Grazie alla sua lunghezza, puoi comodamente tenere il telefono tra le dita in maniera salda, utilizzare l'indice per azionare il pulsante della fotocamera e regolare la messa a fuoco con il pollice. Bel lavoro, Sony. Davvero un bel lavoro.

Il problema della messa a fuoco manuale è magistralmente risolto
Il problema della messa a fuoco manuale è magistralmente risolto

Ci sono tuttavia cose che ancora mancano all’appello, ma niente che non possa essere risolto con un update. Ad esempio, perché nell'app normale della fotocamera non è presente un’opzione che consenta di passare all'app CineAlta? Perché il filtro per la luce blu dell’Xperia 1 non si spegne automaticamente quando si lavora nell'app CineAlta? Perché non c'è la 4K/60FPS?

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E quando esco dal sistema delle fotocamere: perché ci sono tutorial ovunque nella versione Android più o meno intatta che non posso semplicemente ignorare? Perché i side panel, che sono comunque superflui, non funzionano?

Questo dimostra che Sony con i suoi smartphone non ha ancora raggiunto del tutto i traguardi a cui il gruppo mira da tempo. Ma la direzione c’è ed è quella giusta. Seguire la giusta direzione è addirittura necessario nell’ideazione di concept di smartphone ancora più vasti. L'Xperia 1 rende il mondo degli smartphone più emozionante, dimostra che c'è di più oltre a selfie migliori, AR Emoji o altri espedienti. Il Sony Xperia 1 dimostra che gli smartphone sono buoni, veloci e robusti a sufficienza da consentire ai professionisti di lavorarci.

Io e Stephanie siamo sicuri di una cosa: con più tempo, più sperimentazione e più esperienza con il telefono, riusciremo a fare video ancora migliori. Vediamo cosa possiamo ricavarne. E per finire, ancora un vantaggio: grazie al certificato IP68 possiamo immergere il telefono in acqua e girare video subacquei. Non sappiamo esattamente a cosa serva, ma preferiamo avere un telefono in acqua piuttosto che una Sony a7iii.

E questo è quanto. Un’ultima cosa: sono l'unico a essere contento che sia scomparso l'ingombrante XZ dal nome del cellulare?

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Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.


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