
Retroscena
«The Mandalorian» stagione 2, episodio 1: cowboy e bebè nello spazio
di Luca Fontana
Il Drago Krayt è morto. L'armatura di Boba Fett è di nuovo nelle mani di un mandaloriano. Ma la ricerca dei simili del bambino continua. Il capitolo 10 è l'episodio più raccapricciante della seconda stagione di «The Mandalorian» – fino ad ora.
Prima di iniziare: questa è la recensione di un episodio e contiene spoiler. Quindi guarda prima l'episodio «The Mandalorian – Capitolo 10: Il passeggero» e poi continua a leggere.
Ricapitoliamo. Nel capitolo 9, «Lo sceriffo», Din Djarin (Pedro Pascal) alias Mando è alla ricerca di altri mandaloriani. Con il loro aiuto, Djarin vuole scoprire dove trovare altri simili del bambino.
Una segnalazione lo conduce a Tatooine, dove però non trova nessun mandaloriano, bensì solo l'armatura di Boba Fett. E un Drago Krayt che ha dovuto uccidere in cambio dell'armatura. Ma alla fine, Djarin si trova ancora al punto di partenza, cioè alla ricerca di altri mandaloriani.
La situazione non cambia nel capitolo 10, «Il passeggero», diretto dal regista Peyton Reed: Mando deve recarsi sulla luna Trask. A quanto pare, lì si nasconde un clan mandaloriano. Forse si tratta del suo stesso clan, che è stato quasi sterminato su Nevarro. Grazie a loro potrebbe rintracciare i Jedi. Tuttavia Djarin non arriva a destinazione: lungo la strada, infatti, lui, il bambino e la passeggera dalle sembianze di una rana (di lei parleremo più tardi) rimangono bloccati su un pianeta ghiacciato.
Si tratta dell'episodio di «The Mandalorian» più raccapricciante di sempre. Questi sono i cinque momenti migliori e gli Easter egg.
Quanto è stata forte l'azione di Mando all'inizio dell'episodio? Sulla via del ritorno dall'«incidente con il Drago» (10 punti per chi ha capito l'allusione), lui e il bambino vengono attaccati da quattro banditi del deserto. Mando gestisce facilmente tre di loro, mentre il quarto prende in ostaggio il bambino.
«Aspetta. Non fare del male al bambino. Se gli torci un capello, non sarai mai al sicuro da me».
Djarin offre al bandito un accordo. «Prendi quello che vuoi, ma lascia andare il bambino». Il piccolo alieno accetta e sceglie il jet pack di Mando. Poi scappa soddisfatto. È ancora vivo. E ha un bottino di guerra.
Ma è presto per cantar vittoria.
Djarin prende il bambino in braccio. «Tutto bene?». Poi accende gli ugelli di propulsione del jet pack con il suo telecomando al polso. All'improvviso il piccolo bandito vola in aria e si schianta contro i soli di Tatooine. La scena non si vede. Si sentono solo le sue grida. Lontane all'inizio. Poi sempre più vicine. Il bandito alieno cade a terra pesantemente. Boom. Morto. Mando riporta il jet pack lentamente a sé.
Djarin guarda il bambino. Un'alzata di spalle. Beh. È colpa sua. Poi appare la solita schermata del titolo, con la scritta «The Mandalorian» e la musica di Ludwig Göransson.
Pelle d’oca.
Per me «Star Wars» ha sempre avuto i migliori «practical effect», o effetti speciali manuali (ok, tranne i prequel). Parlo soprattutto di costumi, design di alieni, droidi e scenari. Basta stronzate CGI come Jar Jar Binks. Nel capitolo 10 vediamo molti di questi effetti.
Ad esempio la formica gigante che gioca al più famoso gioco di carte della galassia con Peli Motto nella cantina di Mos Eisley: il Sabacc. Famoso perché Han Solo ha vinto il Millennium Falcon proprio a una partita di Sabacc contro Lando Calrissian.
A proposito di formiche: il regista dell'episodio, Peyton Reed, ha diretto anche i due film di «Ant-Man». Coincidenze?
Poi c'è Treadwell, il droide WED-15 conosciuto da «Star Wars – Episodio V: L'Impero colpisce ancora». Allora aiutava Han Solo a riparare il Millennium Falcon nella base ribelle di Hoth. Come è arrivato su Tatooine con quasi 10 anni di ritardo? E chi lo sa. Questo varrebbe una serie di spin-off, no?
Infine, il passeggero dell'episodio. Una donna rana. Specie sconosciuta. All'inizio ho pensato si trattasse di Lanai, conosciuti da «Star Wars – Episodio VIII: L'ultimo Jedi». Ma la passeggera, che trasporta la sua covata in una piccola cisterna sulla schiena, non lo è. Le uova, tuttavia, devono essere fecondate dal marito prima del prossimo equinozio sulla luna Trask, nel sistema del gigante gassoso Kol Iben. Sexy. Altrimenti la loro stirpe si estinguerà. Meno sexy.
Ed è proprio il marito della donna rana che sostiene di aver visto i mandaloriani su Trask.
Nonostante i practical effect, anche gli effetti generati al computer sono impressionanti. Soprattutto l'inseguimento inscenato in modo grandioso: sulla rotta per Trask, con la sua Razor Crest, Djarin entra in una sorta di controllo spaziale della Nuova Repubblica, che è appena stata fondata nel vuoto di potere lasciato dall'impero caduto.
Con il controllo si scopre che la Razor Crest è stata la nave che ha fatto irruzione nella nave da trasporto detenuti della Repubblica nella prima stagione – capitolo 6 «Il prigioniero». La Crest viene danneggiata e deve effettuare un atterraggio di emergenza su un pianeta ghiacciato sconosciuto – no, non è Hoth.
Ma la situazione va di male in peggio: spuntano delle creature ragno.
Ed ecco che arriva l'horror. Soprattutto per uno come me che non è così appassionato di ragni. Dopo essere sfuggiti agli X-Wing con la Crest e precipitati sul pianeta, Djarin e i suoi compagni si trovano in una grotta di ghiaccio buia. Djarin vuole riparare la nave. Ma la donna rana scappa in una delle grotte.
Poi compaiono i suddetti ragni albini. Nel wiki di Star Wars vengono chiamati semplicemente «Knobby white spiders». Originariamente appaiono nei primi disegni concettuali de «L'impero colpisce ancora», dove Luke Skywalker deve combatterli su Dagobah.
Il concetto viene scartato per il film, ma anni dopo viene ripreso di nuovo nella saga del libro «L'erede dei Jedi» con i Yuuzhan Vong. Al posto di Luke c'è Anakin Solo, il figlio minore di Han e Leia, nel frattempo non più parte dell'universo di Star Wars.
Il regista Reed inizialmente mostra solo le uova di ragno. Lo scenario ricorda un po' «Alien» di Ridley Scott. Poi le uova si schiudono. Centinaia di piccoli ragni. Poi migliaia. E poi diventano sempre più grandi. Finché il Mando e i suoi compagni non vengono inseguiti da creature grandi quanto la stessa Razor Crest.
Fattore horror dieci. Soprattutto per una serie Disney. Non l'avrei mai creduto. Ma lo adoro.
La giornata viene salvata dallo showrunner e coproduttore di «The Mandalorian» Dave Filoni. Sì, lo stesso Dave Filoni che è anche l'ideatore di «The Clone Wars», «Rebels» e il protetto di George Lucas.
Filoni interpreta uno dei due piloti di X-Wing che sono a caccia della Razor Crest. Poco prima che l'orda di ragni uccida i nostri eroi, i due piloti di X-Wing sparano ai ragni che si danno alla fuga.
Grande momento. Ma quello che segue è ancora più importante A quanto pare i due piloti hanno fatto delle ricerche nel frattempo. Anche se accusano Djarin di aver attaccato la nave da trasporto detenuti, riconoscono che Mando ha rinchiuso tre criminali ricercati allo stesso tempo e ha fatto di tutto per salvare il comandante Davan, ucciso dai suddetti criminali – interpretato da Matt Lanter, il doppiatore inglese di Anakin Skywalker in «The Clone Wars».
L'episodio si conclude con la Nuova Repubblica che risparmia Djarin. Il Mando può così riparare la nave quanto basta per scomparire dal pianeta e «zoppicare» verso Trask.
To be continued...
Un altro bell'episodio. Anche se non ha portato avanti la trama principale, cioè la ricerca di altri mandaloriani e dei Jedi. Un classico episodio di riempimento. Anche la prima stagione ne ha avuti alcuni – per l'esattezza i capitoli 4 e 6. Sono anche gli episodi che mi sono piaciuti meno. In realtà, il capitolo 10 non dovrebbe fare eccezione.
Ma il regista Peyton Reed fa un ottimo lavoro, combinando momenti di carattere stranamente simpatico con un'azione dinamica. Come l'assalto dei banditi all'inizio. Oppure la corsa selvaggia della Razor Crest attraverso i canyon di ghiaccio mortali, inseguita da due X-Wing della Nuova Repubblica. E infine l'azione claustrofobica con i ragni albini. Mi piace.
La prossima settimana probabilmente continueremo su Trask, come si intravede nel trailer. Un posto che non ho trovato in nessuna wiki di Star Wars, tra l'altro – come anche la formica, la rana aliena e il pianeta ghiacciato. «The Mandalorian» inizia lentamente ma inesorabilmente a sviluppare una propria mitologia, riferendosi anche ad eventi e personaggi della prima stagione.
Su Trask probabilmente riusciremo finalmente a vedere il personaggio interpretato da Sasha Banks, che sembra così misterioso nei trailer.
Dato che Djarin è su Trask alla ricerca di mandaloriani, non mi sorprenderebbe se Banks si rivelasse effettivamente la versione live-action di Sabine Wren.
Sarebbe grandioso.
Ti è piaciuto l'episodio? Ho tralasciato altri Easter egg? Fammelo sapere nei commenti. Venerdì prossimo continueremo con il «Capitolo 11».
La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot».