

Non voglio più fare a meno delle lampade a batteria
Ora non si torna più indietro. Anche se devo aspettare affinché ci sia una scelta più vasta: uso lampade da tavolo e da terra alimentate a batteria perché sono stufa di essere circondata da cavi.
Scrivanie ordinate, una bella lampada a stelo da ufficio posizionata al centro della stanza e nessun groviglio di cavi in vista. Una visione del genere si trova solo nei cataloghi. Nella serie di foto perfettamente inscenate per i marchi di mobili o le riviste per la casa, non si intravede alcun filo fastidioso da dietro lo schermo o dalla lampada da terra. La messa in scena può essere falsificata sul posto o in seguito tramite l'editing delle immagini.
Un altro luogo in cui i cavi si vedono sempre meno sono gli appartamenti di nuova costruzione. Di recente ho visitato diversi condomini moderni in occasione dell'«Open House Zürich»: durante un fine settimana di settembre, degli architetti guidano i visitatori in diversi spazi pubblici e privati di Zurigo già abitati. Uno sguardo dietro le facciate mi ha mostrato che nelle case moderne, grazie a prese, soluzioni wireless e hub USB sapientemente posizionati, non serve fare funambolismo.

In quanto esteta sono sempre alla ricerca di soluzioni per nascondere i cavi. Purtroppo non vivo in un nuovo edificio, in cui è intrinseca la collaborazione tra gli architetti e i lighting designer già dalla fase di progettazione. Nel mio appartamento degli anni Venti nel Kreis 5 di Zurigo devo trovare altre soluzioni. Qui le prese scarseggiano o sono mal posizionate. Mi irritano tutte le prolunghe che devo stendere per tutta la stanza. Ci sono parti che rimangono sempre visibili, indipendentemente da quanto mi sforzi a nasconderle nelle scatole portacavi o con altre soluzioni per la gestione dei cavi. Ora, però, so come cambiare la situazione senza dover ristrutturare l’intero appartamento.
Stesse esigenze per esterni ed interni
Le lampade alimentate a batteria vengono spedite a casa già senza cavi e, a eccezione delle plafoniere, non voglio più farne a meno. Grazie a loro, posso sfruttare molto meglio lo spazio nel mio appartamento. Mi piace soprattutto posizionare la lampada da tavolo vicino a me per la lettura, davanti al lavandino per fare i piatti o sul tavolo da pranzo come sostituto del lume di candela.

La mia primissima lampada a LED portatile Carrie di «Menu Design» illumina fino a dieci ore con una carica completa della batteria. Il nuovo modello One – raffigurato nella foto sopra – di «The Humble One», con una carica completa della batteria illumina fino a cento ore.

Dal 2015, anno in cui Carrie è stata progettata, è cambiato molto in termini di funzionalità. Ciononostante, la selezione di design senza cavi è rimasta sorprendentemente limitata. Continuo ad imbattermi negli stessi classici come «Follow Me» di Inma Bermúdez per Marset. Il suo design è stato il precursore sul mercato nel 2014. Colpisce anche il fatto che ci siano più lampade da tavolo che lampade da terra. Archiproducts, la più grande piattaforma informativa al mondo per l'architettura e il design, raccoglie dati di prodotto da tutto il mondo. Ad oggi conta 15 lampade da terra «cordless» – in italiano senza cavi – per interni e 33 per esterni. A titolo di confronto, la piattaforma elenca quasi 2400 modelli convenzionali.
Mentre continuo a navigare, noto che i compagni portatili vengono spesso categorizzati come lampade da esterno. «Uno dei requisiti più comuni quando si acquista una lampada da giardino è la completa assenza di fili e cavi», c’è scritto su Archiproducts e in una formulazione simile su molti altri siti di fornitori. E io mi chiedo: non ho le stesse esigenze anche per gli interni? Se potessi scegliere, preferirei vedere i fili all'esterno piuttosto che dentro.
Sono consapevole che con la mia propensione alla perfezione estetica appartengo alla minoranza. A differenza della maggior parte delle persone, accetto di dover ricaricare le lampade regolarmente. Non mi interessa l'uno o l'altro dispositivo in più che devo caricare oltre al mio smartphone. Quello che imparo è usare la luce in modo più consapevole. Un tempo lasciavo la luce accesa molto più spesso mentre passavo il tempo in un'altra stanza. Oggi l’accendo solo quando ne ho bisogno. Così non serve ricaricare più spesso del necessario. Inoltre, faccio a meno sempre di più dell’illuminazione fissa. Vicino al letto, mi piace molto il design «Bud» di Innermost. La lampada da tavolo si aziona premendo la superficie – così non devo cercare l’interruttore al buio e non rimango impigliata in nessun cavo.
Non è ancora possibile dire se le batterie di questi modelli andranno indebolendosi col tempo. La batteria agli ioni di litio della mia prima lampada di questo tipo funziona ancora bene. Funziona per certo più di nove ore. Lo so perché non molto tempo fa ho accidentalmente lasciato accesa la luce di notte. Alcuni design, come quelli del marchio Humble, permettono anche di sostituire la batteria. Quindi, finché non potrò pianificare il mio impero con gli architetti, resterò fedele ai compagni senza cavi. Non dovrò più ingegnarmi per nascondere i cavi sulla scrivania – ovunque decida di posizionarla in futuro.
Sono la cheerleader del buon design e ti informo su tutto ciò che ha a che fare con l'arredamento, parlandoti delle ultime trovate dell’interior design – dalle più semplici alle più sofisticate – mostrandoti i nuovi trend e intervistando le menti creative del design direttamente sul loro posto di lavoro.