
Test del prodotto
EMS – Fitness elettrizzante
di Patrick Bardelli
Simon e Yannick sono gemelli monozigoti, sono di Küttigen, vicino ad Aarau, e nei prossimi mesi verranno messi alla prova, anzi, alla spina. Per Galaxus testeranno un dispositivo di elettrostimolazione muscolare detto EMS.
A Küttigen sono tutti in siesta. Non c'è da stupirsi, perché il caldo estivo ha colpito anche l'Argovia. Le case unifamiliari splendono sotto il sole cocente e dietro le persiane chiuse la gente cerca di rimanere al fresco. All'ora di pranzo mi trovo con Simon e Yannick Heibei e mentre scendo dall'auto grondo di sudore. «Vuoi dell’acqua?», mi chiede Simon subito dopo avermi salutato. Sì, grazie. Dopodiché ci mettiamo comodi nel «giardino d’inverno» di casa Heibei. Ironia della sorte. Mamma e papà mi salutano velocemente e il fratello Yannick si unisce a noi.
L’elettrostimolazione muscolare, in breve EMS – due parole o tre lettere – è l’ultima invenzione dell'industria del fitness. Praticamente, ci si allena attaccati a una spina. Ma come funziona? Si indossa una tuta EMS che da quest’anno è disponibile anche su Galaxus.
Il mio problema iniziale: come posso paragonare equamente un allenamento muscolare praticato con e senza elettrostimolatore? O meglio, come posso testare questo prodotto ottenendo un risultato significativo? La soluzione: faccio un test su due gemelli monozigoti.
Così, in questa calda giornata estiva mi trovo nel «giardino d’inverno» di Simon e Yanick a Küttigen, vicino ad Aarau. Sono loro che hanno risposto alla mia richiesta e si sono offerti di testare la tuta EMS. I due fratelli ventenni vivono ancora a casa dei genitori. In autunno inizieranno l’università. Studieranno psicologia. Entrambi. Chiedo se sono davvero gemelli monozigoti. La madre si affaccia alla porta con un sorriso malizioso e mi dice: «Sì, posso confermarlo». Se non lo sa lei.
Lo sport è stato tramandato ai due gemelli da mamma e papà. «Sono entrambi grandi appassionati di sport e lo praticano a livello amatoriale. Vanno a correre e in bicicletta», spiega Simon. E hanno sempre fatto in modo che lui e Yannick non finissero davanti alla TV o alla Playstation dopo la scuola. Prima lo sport, poi la TV o il gioco. Così i due fratelli presto hanno iniziato a giocare a calcio per l'FC Küttigen. Ma all'età di 15 anni non avevano più voglia di giocare a calcio. Gli sport di resistenza di mamma e papà non erano più per loro, mentre la panca da sollevamento pesi e il vogatore nel seminterrato diventavano sempre più interessanti. Oggi Simon e Yannick allenano la loro forza muscolare in maniera classica almeno quattro o cinque volte a settimana. Senza dimenticare una corsetta o qualche vasca in piscina. Un po’ di allenamento cardiovascolare non nuoce.
Ad eccezione dell'asilo, i due gemelli hanno trascorso insieme tutti gli anni di scuola. Giocavano a calcio per l'FCK, ovviamente nella stessa squadra. Simon sull’ala destra e Yannick sulla sinistra. «A Simon il piede sinistro serve solo per non cadere», scherza Yannick con un sorriso in volto. Simon, orgoglioso piede destro, annuisce. E come si descrivono l'un l'altro? Hanno entrambi il senso dell’umorismo, rispondono quasi simultaneamente. «Anche se le battute di Yannick di solito sono un po' meglio delle mie», confessa Simon. Vorrebbe avere anche lui questa grande dote. In cambio, Yannick desidererebbe essere disciplinato quanto Simon: «La sua autodisciplina è da invidiare. Riesce a concentrarsi profondamente. È una qualità che in parte mi manca.» Ma quando si tratta di giocare a un videogioco, non basta neanche la disciplina di Simon. Ci sono già stati incidenti con i joystick.
Ad entrambi interessa molto la storia. Tanto che le loro librerie pullulano di libri e romanzi storici. E sono tifosi del Bayern Monaco, il che porta a varie discussioni nella loro cerchia di amici. I tifosi del Bayern Monaco non godono di molta simpatia alle nostre latitudini e spesso devono giustificare la propria passione.
Scuola, calcio e tempo libero – i due gemelli hanno veramente molto in comune e se non fosse per la barba sarebbero quasi indistinguibili. Tanto che si arriva fare ipotesi scherzose. E se uno sostenesse l'esame dell’altro all’università? «Non è completamente da escludere, ma probabilmente non arriveremo mai a tanto», Simon e Yannick si guardano con una certa intesa. Comunque l'inversione dei ruoli non è mai stato un tema in passato. A proposito di ruoli, veniamo al punto!
Per determinare l'effetto dell’elettrostimolazione muscolare nel modo più preciso possibile, abbiamo deciso di procedere come segue:
uno dei gemelli si allenerà per tre mesi indossando la tuta EMS e l’altro farà lo stesso senza elettrostimolazione. Prima della prova, Simon e Yannick fanno un controllo presso l'Istituto Höferlin di Basilea: vengono sottoposti ad analisi cliniche per creare piani di allenamento dettagliati. Dopo sei settimane faremo un'analisi intermedia e dopo dodici settimane faremo un bilancio. Alla fine vedremo chi ha guadagnato più massa muscolare. Chi vincerà questa sfida? Sarà più efficace allenarsi tre volte a settimana per 20 minuti attaccati alla spina o un classico allenamento pesi in palestra? I due gemelli hanno circa 20 anni, hanno la stessa genetica e conducono la loro vita nelle medesime condizioni. Pertanto, i risultati dovrebbero essere molto simili. È questo il piano.
Dobbiamo ancora rispondere a questa domanda. Per questo ci troviamo sul campo sportivo di Schachen. Creiamo un po' di competizione tra fratelli, che altrimenti preferiscono agire l'uno con l'altro anziché l'uno contro l'altro. A parte quando giocano alla Playstation.
Comunque sia, oggi fa semplicemente troppo caldo per una sfida all’ultimo sangue. Quindi lasciamo decidere al fato: testa o croce?
Esce testa e Yannick si aggiudica la tuta EMS. La sfida inizierà a settembre. Vuoi scoprire cosa si nasconde dietro l’elettrostimolazione muscolare? Allora segui il mio profilo autore per accompagnare me e i gemelli in questa sfida di allenamento muscolare.
Da giornalista radiofonico a tester di prodotti e storyteller. Da corridore appassionato a novellino di gravel bike e cultore del fitness con bilancieri e manubri. Chissà dove mi porterà il prossimo viaggio.