
Test del prodotto
O Sole mio: Sette giorni a Skinners
di Michael Restin
Di solito devo giustificarmi per i capi che indosso. Ma le «Skinners» sono una vera svolta: entrano in qualsiasi cassetto e sostituiscono metà della mia scarpiera.
Sì, lo so... Sembra che mi sia dimenticato di mettermi un paio di scarpe. È una battuta che ho sentito e risentito. E ovviamente ci si sente anche così, perché camminando riesco a sentire ogni singola pietrina sotto la pianta dei miei piedi. Da circa due anni indosso quasi sempre le «Skinners» invece delle «scarpe normali», a meno che non sia già a piedi nudi. Si tratta di un ibrido tra calze e scarpe: la parte superiore è come un calzino spesso, mentre quella inferiore è protetta da una suola sottile ma estremamente resistente che si estende oltre il tallone e le dita dei piedi. Niente di più, niente di meno. Ho già detto tanto, eppure potrei dire ancora molto su queste scarpe minimaliste che adoro. Due anni fa non avrei mai pensato di poterle indossare così a lungo.
Frammenti, pietrine, spigoli e quant’altro: ho camminato con le Skinners su praticamente tutto quello che mi sono ritrovato sotto i piedi. Mentre facevo jogging, mi arrampicavo, giocavo a calcio o remavo, le indossavo con la stessa naturalezza che in palestra o in bicicletta. La lista di attività sportive potrebbe estendersi all’infinito. La mia postura e le mie articolazioni traggono beneficio dal correre con queste scarpe minimaliste. Ecco perché le Skinners sono più di una semplice calza di riserva da tenere nello zaino e perché ho percorso un bel po' di chilometri indossandole ai piedi. Inizialmente la suola dall'aspetto così strano si sgretolava col tempo, ma ora si fonde con il resto del calzino e la superficie ruvida è rinforzata nelle zone più soggette a usura. Non è particolarmente elastica, ma più robusta di quanto mi sarei aspettato.
Devo dare un'occhiata molto ravvicinata per notare i primi danni. La calza sinistra sta lentamente cedendo in due piccole punti. A destra non c'è nessuno strappo, nessun buco e nessun problema da rilevare. Il materiale superiore è ancora in ottime condizioni, solo il logo ricamato si sta sfilacciando.
Sebbene abbia sempre ignorato le istruzioni per il lavaggio (lavare al rovescio, preferibilmente in un sacchetto per bucato), le mie Skinners non si stanno ancora disintegrando. Un prodotto senza materiale collante o cuciture fastidiose, privo di ammorbidenti tossici, fabbricato in Repubblica Ceca e che dura da due a tre anni con un uso outdoor intensivo non è da sottovalutare. Non ho proprio nulla di cui lamentarmi. Il materiale e la fattura sono alquanto geniali.
Se le infili a piedi nudi e le indossi per un po’, quando le toglierai sentirai un odorino. Neanche i filati con argento puro fanno miracoli. Si dice che abbiano un effetto antibatterico. Sarà, ma finché stai a piedi nudi su uno strato di gomma la cosa non cambia. D’altra parte, i piedi e le scarpe iniziano a puzzare anche quando indossi le scarpe da ginnastica senza calzini. E anche indossando un paio di calze sportive, prima o poi, avrai un problema maleodorante.
Per quanto riguarda le Skinners, posso accettare questo effetto secondario. Perché curarlo è semplice. Mentre lavare le scarpe da ginnastica, o infilarle in un sacchetto profumato è noioso e costoso, con le Skinners non devi fare altro che metterle in lavatrice con il resto del bucato. Dopo il lavaggio saranno fresche e pulite come un paio di calzini e basterà qualche ora per riaverle asciutte. Sono insuperabili anche in fatto di comfort: appena le indossi noti quanto sono comode. Quando cammino su sentieri di ghiaia con pietrine appuntite, infilo una soletta extra. Attutiscono, assorbono il sudore e sono lavabili in lavatrice.
Non andrei mai in palestra indossando un paio di scarpe in neoprene. E non entrerei mai in acqua con un paio di calze. Le Skinners calzano a pennello in entrambi i casi e per un sacco di altre attività. Quando viaggio, sono sempre in valigia e posso portarmi un paio di scarpe in meno. Se esco a piedi nudi, le porto sempre con me, in caso mi possano servire. Tuttavia, sono impermeabili solo sulla suola. Cammina sul prato bagnato e ti bagnerai i piedi. Dopo due anni di utilizzo, l'acqua penetra anche attraverso la suola. Non sono certamente un’alternativa agli stivali di gomma! Ma hanno dato prova di sé sul mio SUP e la presa è buona su tutte le superfici.
I genitori esperti hanno un’alternativa per tutti i capi d'abbigliamento di prima necessità. Dato che mi piace indossare le Skinners, le ho prese anche per i miei figli. Si infilano e si sfilano velocemente, coprono da due a tre misure di scarpa, sono un’ottima scarpa di riserva e possono essere usate anche in acqua. Sono comode anche quando calzano un po’ strette: anche se il piede supera il plantare non c’è il rischio che manchi il sostegno necessario.
Le Skinners non sono scarpe. Sono calze di alta qualità che proteggono la pianta e le dita dei piedi. Sembra una cosa a cui ti devi abituare e lo è anche. Soddisfano pienamente le mie esigenze e le mie aspettative che ovviamente sono individuali. Ma la qualità in generale è buona. Le Skinners ti accompagnano quasi dappertutto e sono come nuove dopo un lavaggio, se mai dovessero puzzare. Nel mio caso, sostituiscono metà della mia scarpiera. Darò al mio paio di Skinners un'altra estate di utilizzo intensivo, dopodiché dovrò comprarmene un altro paio. Se le usi meno intensamente, dureranno più a lungo. Le Skinners hanno il loro prezzo, ma è giustificato perché è un prodotto minimalista di massimo livello.
Semplice scrittore, doppiamente papà, che ama essere in movimento e destreggiarsi nella vita familiare quotidiana, come un giocoliere che lancia le palline e di tanto ne fa cadere una. Può trattarsi di una palla, di un'osservazione, o di entrambe.