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Recensione di «How to Lose A Country...»: un avvertimento dall'esilio

Stephanie Tresch
29.4.2020
Traduzione: Leandra Amato

Nel suo libro «How to Lose a Country - The Seven Steps from Democracy to Dictatorship», Ece Temelkuran descrive il declino del suo Paese e della democrazia, cercando di salvare gli altri dal suo stesso destino in 280 pagine.

Quando il mio Paese non è più il mio Paese. Nel suo libro personale, la giornalista, autrice, avvocato e docente Ece Temelkuran scrive un monito rivolto a tutti noi: mette in guardia dai pericoli del populismo e dei pensieri più disparati. Descrive il declino del suo Paese e della democrazia e cerca di salvare gli altri dallo stesso destino.

Ece Temelkuran avverte: la dittatura si sta insinuando. La democrazia viene minata a piccoli passi. La giornalista e donna turca esiliata ha vissuto tutto questo in un unico corpo: la terra di Ece Temelkuran è andata perduta con la salita al potere del Presidente Recep Tayyip Erdoğan.

Recep Tayyip Erdoğan, Presidente della Turchia
Recep Tayyip Erdoğan, Presidente della Turchia
Fonte: Wikimedia Commons

Descrive il declino del suo Paese nel suo libro «How to Lose a Country - The Seven Steps from Democracy to Dictatorship». Il libro di 280 pagine è per metà un’autobiografia, per metà un’osservazione acuta degli eventi mondiali. Vuole salvarci dal perdere la nostra patria.

A noi, persone non colpite, che viviamo nella Svizzera sicura, Ece porta soprattutto una cosa: un'entusiasmante lettura.

L'avvertimento

Ece vive in esilio. È una spina nel fianco del regime di Erdoğan e guarda la sua vecchia casa fuori dalla finestra, su un'isola greca.

Guarda una patria perduta e un mondo che rischia di perdere se stesso. Guarda gli Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump ha reso di nuovo accettabile il populismo. In Inghilterra, dove il primo ministro Boris Johnson predica azioni impulsive e isolazionismo. In Germania, dove il partito estremista di destra Alternativa per la Germania (AfD) guadagna sempre più consensi. In Polonia, dove sessismo e sciovinismo vanno di pari passo con il pensiero di destra.

And having long been a critic of Erdoğan’s regime, as dawn breaks it becomes Kristall-clear that there won’t be a place for people like me in this new democracy.
Ece Temelkuran, How to Lose a Country - The Seven Steps from Democracy to Dictatorship, 2019, 4th Estate

Con il gioco di parole «cristallino» – o meglio «crystal clear» – confronta la sua situazione con la notte dei cristalli, quando dal 9 al 10 novembre 1938, 30 000 uomini ebrei furono arrestati e inviati nei campi di concentramento, 267 sinagoghe furono devastate e oltre 7 000 negozi distrutti. Il governo della Germania ha legittimato la «Kristallnacht» facendola accadere. La notte dei cristalli prende il nome dai vetri rotti delle sinagoghe e dalle vetrine dei negozi che brillavano al chiaro di luna per le strade la mattina del 10 novembre.

L'incorruttibilità di Ece, la sua determinazione a non farsi intimidire e il suo atteggiamento critico nei confronti di Erdoğan l’hanno resa una persona sgradita in Turchia.

I media, l'ignoranza, il pensiero indipendente e acritico e la paura diventano le pedine dei leader politici mondiali: la mancanza di rispetto è all'ordine del giorno. Ece paragona la politica alla lotta in gabbia («cage fight»).

Ece Temelkuran paragona la politica a una lotta in gabbia
Ece Temelkuran paragona la politica a una lotta in gabbia
Fonte: pxhere.com

Le figure chiave nel declino di una democrazia sono quelle che Ece chiama «persone vere» («real people»). Ingoiano tutto ciò che viene accusato loro da politici, influenti, demagoghi e idealisti. Ma le «persone vere» hanno anche il potere di salvare una democrazia e di farla prosperare. Tutto ciò di cui la gente ha bisogno è un pensiero critico.

It was their country now. They were taking it back from the elite, while Trump was busy saing: They call themselves elites. We are the elites. We are the super elites! The real people, who had become the super elites, within the space of a year, were all for separating children from their parents in order to make America great again,...
Ece Temelkuran, How to Lose a Country - The Seven Steps from Democracy to Dictatorship, 2019, 4th Estate

Quando gli Stati Uniti hanno separato i genitori dai loro figli nel 2018, «the real people» non hanno provato alcuna vergogna. Hanno perso la vergogna.

«The real people» ascoltano persone come Katie Hopkins, una giornalista populista di destra che vuole vedere rifugiati e migranti morti o rispediti nel proprio Paese.

NO, I don’t care. Show me pictures of coffins, show me bodies floating in water, play violins and show me skinny people looking sad. I still don’t care.
Katie Hopkins, Sun, 17 aprile 2015

Ece è cinica quando cita il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la cui fama è iniziata nel reality televisivo «The Apprentice». Non ha dimenticato la frase iconica «You’re fired» («Sei licenziato») nemmeno nel suo lavoro da presidente.

La crudeltà è diventata una cosa cool.

Il libro non è una guida come noi, persone vere, che impediscono il populismo, bensì ci chiede di alzare lo sguardo dai nostri smartphone e di prendere di nuovo sul serio la politica.

Cristallino

«How to Lose a Country - The Seven Steps from Democracy to Dictatorship» si muove tra aneddoti, commenti e analisi. Il libro contiene testimonianze storiche e letterarie nonché storie personali: come lettori soffriamo insieme a Ece. Sei vicino alla storia, sia la sua storia che quella del mondo, e ne senti la perdita.

Leggendo, Ece si agita, si arrabbia: perché il mondo, o il Sun, dà una piattaforma a Katie Hopkins? Come fa un uomo come Donald Trump a diventare un leader politico? Ece lo dice in modo chiaro, credibile e con un senso di infinita tristezza: ovunque si può perdere la democrazia. Descrive il tradimento dei propri ideali di democrazia e come questo può accadere a tutti.

«How to lose a country...» è un libro importante, forse il più importante che sia stato pubblicato negli ultimi anni: è un monito che anche noi lettori in Svizzera dovremmo prendere sul serio. L’autrice chiede collaborazione, non fa politica. Spiega il suo punto di vista basato sui fatti con un tocco emotivo quando si tratta della sua storia.

Alla fine, una cosa rimane chiara al lettore: ora vedo tutto in modo chiaro e cristallino.

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Il mondo in 25 scatti al secondo. Da giornalista racconto storie. Non perché ne sono in grado, ma perché non posso farne a meno. Il mondo è pieno di storie che aspettano di essere raccontate. Nazionali o internazionali, tutto ciò che mi serve sono una videocamera e un microfono: l'avventura può iniziare. 

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